Boschi di castagni e boschi di carpini neri, canaloni ombrosi e creste solatie, prati punteggiati di fiori d’ogni colore e balze terrazzate con imponenti muri a secco. Se salirai lungo questo sentiero e avrai tempo e voglia di guardarti intorno, troverai un ambiente che potrà sorprenderti.
Niente di unico ed introvabile altrove, intendiamoci, ma un vero “libro aperto” che potrà parlarti di come è fatta la natura nei fianchi della bassa Valle del Brenta e di come l’uomo da secoli abbia cercato di utilizzarla per sopravvivere.
Coltivare il castagno, raccogliere i ricci e le foglie, far legna coi carpini, falciare un prato, cercare l’acqua, piantare un vigneto, strappare sassi e costruire un terrazzo per piantarci il tabacco. C’è tutta la storia delle nostri genti.
Se vorrai scoprire i fiori di montagna, troverai un po’ di tutto e dovrai solo scegliere la stagione giusta (o meglio, tornare più volte): anemoni, primule e bucaneve si fanno vedere a marzo lungo le siepi e danno inizio ad una lunga stagione che continua con iris e peonie a maggio e viene chiusa a settembre da colchici, vedovelle e da una miriade di bacche: il tamaro, il sorbo, la dulcamara e tante altre.
Nelle piccole nicchie c’è un mondo tutto ordinato da scoprire: la felce ruggine, tra i sassi solatii delle masiere, la lingua cervina nel buio delle gole, la felce dolce nelle ceppaie.
Se invece ami gli animali, dovrai armarti di pazienza e di silenzio: un pettirosso, uno scricciolo, una volpe, uno scoiattolo potrebbero sgusciare fuori all’improvviso. Magari proprio mentre sosti presso una svolta panoramica del sentiero per godere della bellezza del paesaggio di questa valle.