Impressioni

Il Bosco di fagaré

AMBIENTI A SORPRESA APPENA FUORI PORTA

Brandelli di natura intatta ed inaspettata tra le colline trevigiane, ecco la nuova meta proposta dal Gruppo Naturalistico con la guida di Anastasia e Sergio, ricercatori instancabili di ambienti incontaminati. 1 Campazzi di Onigo

Il tragitto è una parte di un lungo sentiero, che partendo da Bassano del Grappa, unisce il Brenta al Piave in un percorso in quota all’andata, più vicino alla pianura al ritorno. Un cammino studiato unendo sentieri già presenti nel territorio, della lunghezza totale di 100 km. Tra Fede e Natura è il suo nome, perché oltre alla piacevole scoperta di angoli intatti, dove la biodiversità è padrona assoluta, mostra piccole chiesette, testimoni della fede popolare di un tempo.

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Laguna in Bragozzo

IN NAVIGAZIONE NELLA LAGUNA

In una tiepida giornata primaverile il bragozzo  lascia Altino, l’antico porto romano, per navigare nel canale Santa Maria, immissario del fiume Dese.

BragozzoLa laguna è un po’ malinconica, perché mostra i segni dell’inverno siccitoso appena trascorso: brama acqua per raggiungere i livelli normali. Ma incurante di questo, la cannuccia dondola alla brezza, mentre le reti a bilanciere, intessute di sole, oscillano piano, in attesa di essere calate.
L’imbarcazione entra nel canale Simoncello, un’area blu, posta nel comprensorio della Laguna, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Paesaggio unico, punteggiato di briccole, che indicano alle imbarcazioni i confini delle strade d’acqua. Il loro nome deriva da un fatto storico: al tempo delle Repubbliche marinare, Pisa invase la laguna, ma i Veneziani, tolsero i pali, così i Genovesi si persero e sconsolati se ne andarono dicendo di essere stati vittima di una “briccolata”!

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Laguna di Venezia

Il bragozzoUNA LAGUNA TUTTA DA SCOPRIRE

Una novità aspetta gli apprendisti naturalisti a fine marzo: una navigazione in bragozzo.

Bragozzo?... cosa sarà?

È un’antica barca da pesca tipica della Laguna Veneta con la prua rialzata rispetto al resto dell’imbarcazione che poteva avanzare spinta dalle vele, oppure trainata da animali dalla riva; ora viene adibita all’esplorazione delle isole dimenticate, quelle ricche di storia, al di fuori delle rotte turistiche.

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Fiori e fiori nel parco

FIORI E FIORI NEL PARCO

L’escursione del 25 e 26 giugno è un’immersione totale nella ricca flora del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Rifugio DalpiazIl parco si espande in una zona poco antropizzata, dove la natura ha potuto svilupparsi liberamente, specializzandosi in una flora straordinaria ricca di numerose specie endemiche. È proprio questo uno dei principali motivi dell’istituzione del Parco stesso: racchiude nel suo territorio aspro ed articolato ben 1700 specie diverse, oltre un quarto della flora nazionale.

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Lago Maggiore

TRA IL BLU DEL LAGO ED IL BLU DEL CIELO

Dopo lunga attesa, finalmente il lago Maggiore accoglie il Gruppo Naturalistico a Pallanza, affacciata sulle acque di un bacino lungo e stretto, ricordo del modellamento di un antico fiume prima e di un ghiacciaio in seguito.
Lago maggiore isola bellaÈ un pomeriggio d’inizio luglio e Pier è pronto per un giro tra l’arcipelago delle isole Borromee, perle incastonate nel blu del lago. Ecco, la barca s’avvicina all’isola Madre, la costeggia, ma procede e si ferma alla Bella.

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Val d'Ultimo

foto 1 S.GERTRUDESOLO IL RUMORE DELLE CIASPOLE

Primi giorni di marzo….la voglia di ciaspolare si fa sentire!
Beh è sufficiente spostarsi verso la Val d’Ultimo, dove innevati pendii aspettano i naturalisti.
Precisamente a S.Gertrude nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. È l’ultimo borgo della valle, caratterizzato dalla bianca chiesetta con l’appuntito campanile, inerpicati sul cocuzzolo di un colle, quasi di vedetta, forse per controllare dall’alto le case sparse sui declivi.

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Colli Euganei

FLORA DI CONFINE SUGLI  ANTICHI VULCANI

 

I Colli Euganei chiudono, a sud, l’orizzonte piatto della pianura con il loro profilo appuntito, a dimostrazione della loro origine vulcanica effettuatasi con due eruzioni sottomarine esattamente 48 e 38 milioni di anni fa.
Oggi offrono varie possibilità escursionistiche in primavera ed in autunno.

Rocca PendiceUna di queste è il percorso scelto da Elena, entusiasta guida naturalistica.
Lasciata alle spalle Villa di Teolo, ci si dirige verso Rocca Pendice, parete di roccia, ma anche luogo di nidificazione del falco pellegrino. Veramente le due cose non sono molto compatibili per cui, nel periodo della nidificazione, è vietata l’arrampicata. È una parete ambita dagli alpinisti da sempre, addirittura il Fogazzaro nel 1909 qui mise alla prova le sue capacità di scalata.

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Monte Ceva

Colli euganeiBIODIVERSITA’ E SOLE, UN BINOMIO VINCENTE

Una bella giornata di sole vede l’inizio dell’attività naturalistica dopo il lungo riposo forzato. Il tempo favorevole accoglie gli escursionisti a caccia di rarità botaniche sul Monte Ceva, uno dei numerosi Colli, che si ergono limpidi nel bel mezzo della pianura Veneta.

Tutti gli Euganei sono uno scrigno di biodiversità, qui convivono specie mediterranee assieme ad altre tipicamente alpine, come il Semprevivo.

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Trekking sul Catinaccio

DAL ROSENGARTEN RE LAURINO VI OSSERVA

Mi presento: sono Laurino, il Re dei Nani, un popolo buono sempre occupato a cercare tesori nascosti nelle viscere del mio regno.
Già, il mio regno….oggi è una montagna bellissima di pietre ardite ed appuntite, ma non è stata sempre così.

RosengartenUn tempo lontano, quando gli uomini vivevano in pace, era verde ed ondulata con al centro un meraviglioso giardino di rose rosse. Era bello passeggiare tra colori e profumi, arrivare fino al suo confine, un semplice filo di seta.
Ma mi sentivo solo e così cercai una compagna. Mi piaceva molto la principessa Similda, ma io non piacevo a lei… sono un nano, neanche mi vedeva! Così la rapii e la portai nel mio giardino. Veramente lei viveva bene con me. Ma possedeva un fratello, che scoprì le rose ed il nascondiglio della sorella. Venne con le armi a riprendersela, catturò pure me e mi imprigionò. Un giorno riuscii a fuggire ed a tornare nel mio regno. Eccolo, era ancora bello: le rose rosse erano rifiorite! Le rose, proprio loro mi avevano tradito! Allora feci un incantesimo: le trasformai tutte in pietra, in modo che né di giorno, né di notte nessuno potesse vederle. Ma mi dimenticai dell’alba e del tramonto.

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Escursioni sull'Argentario

COLORI E PROFUMI DI PRIMAVERA

La primavera, al suo culmine, porta il desiderio di partire verso il sud, di esplorare lembi della penisola sempre diversi.
È voglia di paesaggi, di colo
Tombolo di Orbetellori, di profumi e …di mare.
È in scena un territorio strano, dove sembra che la Terra si sia divertita a modellare la materia in modo bizzarro.
È l’Argentario, un’antica isola, ora saldamente ancorata alla Toscana attraverso tre Tomboli.

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Parco Nazionale d'Abruzzo

NELL’APPENNINO TRA NATURA E STORIA

7 Castrovalva in una litografia di EscherSettembre è il mese in cui l’estate volge lentamente al suo epilogo, un mese di transizione, in cui i colori si sfumano verso tonalità più calde in attesa della nuova stagione.
Proprio in questo mese si effettua quest’anno il weekend estivo del gruppo.
Anche la meta è diversa, sono di scena le dolci ondulazioni dell’Appennino, racchiuse all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, uno dei più antichi d’Italia.

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La torbiera di Danta

NEL MONDO DELL’ACQUA

 

Per festeggiare il solstizio d’estate si esplorano due ambienti legati al mondo dell’acqua. Il primo è la torbiera, il secondo la Stua.
Un tempo disprezzate e prosciugate, le torbiere hanno oggi la loro rivincita.
Sono infatti rivalutate, in quanto lembi di territorio da studiare e da proteggere, piccoli tesori naturalistici, scrigni di biodiversità.

Torbiera di DantaCosì si va alla scoperta delle torbiere di Danta di Cadore, precisamente in Val di Ciampo.
Già il primo colpo d’occhio è accattivante: una conca verdeggiante, percorsa da passerelle sopraelevate atte a far in modo che nessun piede umano tocchi il tesoro sottostante; il tutto incorniciato dalle cime dolomitiche dei gruppi del Popera, delle Marmarole e dei Brentoni, nitide in un cielo completamente sgombro da nubi.

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Da Acquileia a Grado in bicilcetta

IN BICI TRA PAESAGGI GIALLI E AZZURRI

Rieccola la due ruote, messaggera di primavera, sinonimo di libertà, di ritorno alla fanciullezza.

In una fulgida mattina d’aprile i nostri naturalisti, quasi ciclisti, inforcano la bici ad Aquileia. L’importante città romana è vista solo di sfuggita: AD   Carlo Ronchi   Da Aquileia alla isola della Cona   Laguna di Grado alcune colonne per un attimo sfrecciano a fianco della voglia di correre nel vento, la basilica paleo-cristiana spunta tra la vegetazione; una foto in velocità…. il mare aspetta. In realtà non è ancora il mare, ma la bellissima laguna di Marano…. la bici rallenta, si ferma, è troppo forte l’emozione! Lo sguardo indaga sulle molteplici gradazioni degli azzurri, sia a destra che a sinistra, perché la ciclabile corre proprio nel mezzo della laguna. E la bici s’infila in questo corridoio asciutto immerso AB   Carlo Ronchi   Da Aquileia alla isola della Cona   04 nel mondo complesso delle acque salmastre. Lembi di terra sembrano galleggiare nell’azzurro ed in fondo spunta il campanile dell’isola di Barbana. 

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Ice Music

MUSICA TRA I GHIACCI

Il Gruppo Naturalistico apre la stagione con un’attività insolita, innovativa.
IglooIce music è la proposta, un nome originale, che incuriosisce ed attira molte persone.
Già, ma di cosa si tratta? Come dice il nome è musica, prodotta in un luogo affascinante, un anfiteatro di ghiaccio, sorto ai 2600 metri del ghiacciaio Presena, sullo storico confine tra Italia ed Austria, ora tra Trentino e Lombardia.

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Alagna e dintorni

ALLA SCOPERTA DEI WALSER

Il week end estivMonte Rosao dell’anno ’17 resterà impresso nella memoria del suoi partecipanti per la sua formula insolita ed altamente naturalistica.
Il campo base è posto ai piedi di uno dei colossi delle Alpi: il Monte Rosa.  Seconda cima per altezza della catena montuosa, deve il suo nome all’adattamento di un vocabolo in patois valdostano (dialetto di influenza francese) che significa ghiacciaio.
Addirittura Leonardo da Vinci rimase colpito dal massiccio, tanto che scrisse: “E questo vedrà come vid’io, chi andrà sopra Monboso, la qual montagnia partorisce li quattro fiumi che rigan tutta l’Europa e nessuna montagnia à la sua basa in simile altezza; questa si leva in tanta altezza che quasi passa tutti li nuvoli…” restò impressionato dalla quantità di ghiaccio “il quale di mezzo luglio vi trovai grossissimo” e dall’aria “..’l sole che percotea la montagnia esser più luminoso qui che nelle basse pianure…”

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Geologia in Pillole

Geologia in Pillole

 

Marzo porta, come si sa, le burrasche ed i capricci della primavera in arrivo, ma anche il consueto Corso tenuto dal Gruppo Naturalistico.
Ogni anno un argomento diverso; nel 2016 la geologia torna, dopo qualche anno di assenza, ad interessare un buon numero di persone che affollano la sede nella prima serata. Le “pillole” vengono somministrate in 3 lezioni teoriche ed in un’ uscita nel vicentino.

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Brent de l'Art

TRA I CAPOLAVORI DI MADRE NATURA

Anche l’anno 2019 volge alla sua conclusione offrendo un’escursione serena e piacevole con la visita ad una delle bellezze più interessanti della Valbelluna.

In una chiara giornata d’autunno, gli escursionisti muovono i primi passi da S. Antonio Tortal. Pochi passi in realtà, perché ben presto ai loro occhi si svela un affascinante canyon: i Brent da l’Art BRENT DA L'ART 1. Questo nome così strano, ha origini antiche, si perde nella parlata dialettale della valle, dove Brent sta per brentana, il massimo flusso di un corso d’acqua, dopo intensi giorni di pioggia, mentre “Art” è il nome locale dell’Ardo, affluente del Piave.

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In Bici fra natura e storia

IN BICI TRA NATURA E STORIA

Come ormai da tradizione all’inizio della primavera la bici esce per esplorare nuovi lembi di territorio. Quest’anno si muove tra terre ricche di natura e Fiume Renodi storia.Lo scenario è dato dalla foce del fiume Reno, che finisce la sua corsa vicino alle Valli di Comacchio, gli innumerevoli specchi d’acqua salmastra popolati da ricca avifauna.

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Ciaspolata in quel di Misurina

 

CHI OSA DISTURBARE IL SONNO DI MISURINA?

 

Tre cime di Lavaredo

 

 

Le Dolomiti sono montagne così particolari da essere state dichiarate dall’Unesco ' Patrimonio dell’ Umanità '.

Proprio nel loro cuore si svolge quest’anno la classica ciaspolada di febbraio. Precisamente a Misurina, regno incantato di sua maestà Sorapìs e di sua figlia Misurina.

 

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Altavia della Mariotta

IL CIMON DELLA PALA SCRUTA LA “MARIOTTA”

Sono una cima ardita, slanciata, che molto spesso buca le nuvole, rimaste al mio collo  come una collana candida … sono il Cimon della Pala, ma mi chiamano anche il Cervino delle Dolomiti, appunto per la mia forma, che rievoca quella del più noto quattromila.Nebbie sotto al Cimon della Pala

In una limpidissima mattina di settembre, spunto a far cucù da due dossi boscosi, superbamente ingioiellato dalla prima neve della stagione. Guardo la valle ancora addormentata, protetta da una bianca coperta di nebbie.

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Monte Stivo

UN GIARDINO FIORITO CON PANORAMA MOZZAFIATO

Maggio e Monte Stivo sono un binomio perfetto!
Perfetto perché in
Tulipano di montagna questo mese il monte offre il meglio di sé!
Lo si scorge sbucare sopra i larici, ancora abbigliati del tenero verde primaverile, come un grosso panettone, così a prima vista aspro e selvaggio.
Già presenta un primo assaggio di giardino nelle peonie fiorite. Ma superato il bosco, si apre l’eden inatteso e desiderato.

Qui la Natura ha sparso a piene mani una sua perla rara: il tulipano di montagna . Infatti il Tulipa australis, frequente nelle Alpi Occidentali, tocca sul Monte Stivo, la sua stazione più orientale.

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Trekking in Val di Solda

LA TRIADE COME COMPAGNA DI VIAGGIO

Agosto volge al termine, quindi, come da tradizione, il trekking aspetta 19 affiatati ed allegri amici nel Parco dello Stelvio.
SoldaSi parte da Solda, fortunato paesino attorniato da numerose vette sopra i tremila metri, al cospetto di Ortles, Monte Zebrù e Gran Zebrù, la superba Triade, tetto del Tirolo.

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Cima Parì

A VOLO D’AEREO SUL LAGO DI LEDRO

 

Un luogo molto bello, ma lontano merita una due giorni. Così in un terso week end di giugno il gruppo s’avvia verso le Alpi Ledrensi alla conquista di Cima Parì. CIMA PARI
Il rifugio Pernici, posto a cavallo tra la valle del lago di Garda e quella di Ledro, funge da campo base. Risistemato di recente, offre come accogliente biglietto da visita una giovane famigliola con tre bambini piccoli:Gabriele dalla sua portantina scruta i nuovi arrivati, quasi voglia carpirne i segreti, Beatrice scorazza in totale libertà in ogni angolo, Eleonora, la più capricciosa, s’affaccia solo il giorno dopo; veglia su di loro un nonno, appassionato fotografo, mentre i giovani genitori accolgono con maestria gli ospiti.

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I Monti Aurunci

UN INASPETTATO GIARDINO ROCCIOSO

 

Parco naturale dei Monti Aurunci recita il calendario in riferimento al week end primaverile.
Qualche lettore rimane un po’ disorientato: è una meta nuova e non sa piazzarlo geograficamente.
Cartina fisica alla mano, ecco svelato l’arcano: i Monti Aurunci dominano il golfo di Gaeta.
Ancora una volta si viaggia verso sud, ma essendo la meta lontana, è piacevole una visita ai giardini di Villa d’Este, dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Ai nostri giorni, essi sono imponenti, ma niente al confronto di come apparivano nel momento del loro massimo splendore. Ippolito II d’Este nel 1550 fece costruire la villa e commissionò a Pirro Ligorio la realizzazione di un’adeguata cornice.

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Il Cervino

NELL’ANNIVERSARIO DELLA CONQUISTA

La Gran BeccaIl Cervino, definito il più nobile scoglio d’Europa, per gli abitanti della Valtournanche è la montagna più bella del mondo. Loro sono nati e cresciuti sotto la Gran Becca (nome locale del Cervino), hanno avvertito da sempre la voglia di salire questo splendido isolato quattromila, sorto dal mare 100 milioni di anni fa in seguito alla collisione tra la placca europea e quella africana.
La vetta stessa non è altro che un pezzetto d’Africa, che in seguito a quel terribile sconvolgimento della crosta terrestre, è finito lassù in cima alla piramide.

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Corsica

Bandiera CorsaCORSICA, L’ANIMA SELVAGGIA DEL MEDITERRANEO

La primavera porta una novità: scoprire un’isola vicinissima all’Italia, ma non appartenente ad essa, un’isola con una sua identità, un’anima fiera ed indipendente, sempre sottomessa, ma in realtà mai soggiogata, continuamente in lotta con l’oppressore di turno, un’isola dal bilinguismo, la lingua ufficiale e la propria, un’isola dalla bandiera misteriosa: una testa di negro con la benda rialzata sulla fronte per guardare coraggiosamente avanti.

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Corso primaverile: Alberi d'inverno

Alberi d'inverno

La primavera 2017 sta per arrivare, ma l’inverno, ormai agli sgoccioli, invita i corsisti del  Gruppo Naturalistico ad approfondire un nuovo argomento dal titolo Ontano nero “Alberi d’inverno”.
Proprio così! È relativamente facile distinguere un albero nella buona stagione, quando è ricoperto da una lussureggiante chioma verde; invece d’inverno le caducifoglie sono spoglie, pertanto è difficile la loro identificazione.
Ecco perciò l’obiettivo del corso!

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E le stelle stanno a guardare

E LE STELLE STANNO A GUARDARE

Come da consolidata tradizione ogni anno il gruppo naturalistico organizza un corso.

Però quest’anno si presenta in veste completamente nuova: gli occhi dei corsisti non sono più rivolti verso il suolo, ma puntati verso l’alto, ossia al cielo.

Il primo corso di astronomia proposto dal gruppo naturalistico, è subito accolto con entusiasmo: soci e non affollano la sede nella serata di apertura e mantengono costante l’interesse durante le tre lezioni teoriche e le altrettante uscite serali presso gli osservatori astronomici della zona.
Quindi tutti pronti ad ascoltare Francesco, appassionato astrofilo, che già durante le uscite con pernottamento in rifugio aveva acceso l’interesse degli escursionisti verso le stelle. Infatti chi sale le alte quote è più vicino al cielo, anche perchè solo in montagna, senza inquinamento luminoso, si può godere di meravigliosi cieli stellati!

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Sentiero degli antichi mestieri

VECCHI MESTIERI NEL BOSCO AUTUNNALE

Il bosco comincia a vestirsi d’autunno ed una piacevole proposta aspetta gli escursionisti: il “Sentiero degli antichi mestieri”.
Siamo nella Val di Cembra percorsa dal torrente Avisio e dai suoi tributari, quindi ricca d’acqua, elemento da sempre sinonimo di vita per l’uomo, che la sfruttò per le sue molteplici attività. mulino CristoforiQui in particolare la sua forza servì per muovere varie macchine disposte in venti opifici, di cui alcuni oggi splendidamente recuperati.

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Monte Totoga

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE E SEGNI RELIGIOSI

L’autunno al suo culmine accoglie il gruppo in salita al Monte Totoga. Un nome inconsueto che evoca mondi lontani, invece si tratta di una cima tra la valle del CalcheraVanoi e quella dello Schener.
Lasciato passo Gobbera, si entra nel fitto bosco di faggio, che si fa da parte per mostrare una costruzione particolare. Si tratta di una fornace da calce a fuoco continuo, costruita ai primi del Novecento con mattoni refrattari portati da Vienna. Fu eretta in un posto strategico, atto a facilitare lo smercio sia verso la Valle del Vanoi che verso il Primiero. Inoltre aveva la materia prima, il calcare, a portata di mano, secondo il detto locale ”La fornas la se salveva se evi i sassi comodi”. Anche il carburante si trovava sul posto, infatti bruciava legno di faggio.

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Val Leogra

TRA CONTRADE E ROCCOLI

L’escursione in val Leogra, nel cuore delle Prealpi vicentine, presenta numerosi spunti naturalistici, storici, letterari e religiosi.

È una valle erosa dal torrente Leogra nella sua inarrestabile corsa verso la pianura. E’ attraversata dal Ponte delle Capre, manufatto a Ponte delle capreschiena d’asino, che nel passato costituì l’unico punto di transito per quanti scendevano dal Trentino. Fu usato purtroppo dagli eserciti invasori, che nel loro passaggio saccheggiarono le contrade. Il suo curioso nome deriva da un particolare episodio. Gli abitanti della valle, stanchi di queste scorribande, decisero di por loro termine con un ingegnoso stratagemma: legarono delle fiaccole accese alle corna delle capre che poi sparpagliarono per i sentieri.

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Cima Lasta

UN ANELLO A SORPRESA NEL LAGORAI

Ancora una volta il LaContorsionigorai, ma la catena è talmente lunga ed articolata, che non finisce mai di sorprendere;  un’altra caratteristica la rende appetibile: è vicina a casa.Così si va alla scoperta dello “scoglio che divide il Tesino dalla Valsugana”, ossia Cima Lasta.
La partenza è una tranquilla strada sterrata illuminata a tratti dai raggi del sole che, a fasci, filtrano ed interrompono il fitto bosco di conifere.

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Il parco del Circeo

MAGA CIRCE RACCONTA

Mi chiamo Circe, sono la maga dai bei riccioli e dalla voce melodiosa; da sempre abito nell’isola di Eea. Non amo molto gli uomini, mi piace stare nel mio palazzo, nascosto dalla fitta vegetazione.
Ma nella notte dei tempi, gli Antichi Greci approdarono nella mia terra…. infelici, non sapevano a cosa sarebbero andati incontro; li trasformai tutti in animali, a seconda del loro carattere divennero maiali, leoni o cani.
Uno solo mi sfuggi, era Ulisse, fu aiutato dal dio Ermes in persona, che con un antidoto annullò i miei malefici; dovetti liberargli i compagni e, dopo averlo trattenuto per un anno, lasciarlo partire per la sua Itaca.

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Isole Azzorre

QUATTRO PERLE INCASTONATE NEL BLU

Correva l’anno 1978 e presso la sezione del CAI di Bassano  del Grappa spuntava una nuova idea. Tanto nuova non era dal momento che i padri già l’avevano pensata; ma allora era rimasta un’esigenza di pochi nomi illustri.
ICartina delle isole Azzorrensomma era stato pensato Il Gruppo Naturalistico.
Da quell’idea sono trascorsi quarant’anni, un anniversario importante, degno di essere festeggiato. Quindi urge trovare una meta altrettanto importante, una meta dove la natura regni incontaminata.
Pensa e pensa, la scelta cade sull’arcipelago delle Isole Azzorre.
Nove lembi di terra sperduti tra le acque dell’Atlantico, caratterizzati da un esuberante ambiente naturale, ricco di silenzi, profumi e colori.

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Lagorai - Sette laghi

A CACCIA DI LAGHI

Il Lagorai, la lunga catena formata per la maggior parte da rocce porfiriche, è caratterizzato anche dalla ricchezza d’acqua, sia torrentizia che lacustre, racchiusa nei molti bacini di varia dimensione e disseminati un po’ dappertutto.È proprio questo l’obiettivo principale dell’uscita settembrina nella catena Rifugio Serotsuddetta.
Il rifugio Serot , dominato dall’alto dall’imponente massa piramidale di Cima XII, costituisce il punto di partenza dell’escursione ad anello. È questo un piccolo gioiello incastonato nel bel mezzo di un prato smeraldino, dove il Sorbo dell’uccellatore già mostra le bacche arancioni, prime avvisaglie di un autunno ormai imminente.

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Nella foresta innevata

NELLA FORESTA INNEVATA

 

Con il wek-end invernale ha inizio la nuova stagione escursionista del Gruppo Naturalistico. Mai come quest’anno il termine “naturalistico” si addice perfettamente all’escursione con le racchette da neve. Quindi, non la solita ciaspolada in ambienti bellissimi ricoperti dal candido mantello invernale, ma molto di più.

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Passo Crocedomini

PASSO CROCEDOMINI… UN’ESPLOSIONE DI FIORITUTURE

Giugno è il mese adatto per osservare la Fritilllaria, un endemismo dei prati circostanti il Passo di Crocedomini.
È questo un antico valico posto tra la Val Camonica e la Val Trompia, nel cuore del Parco dell’Adamello.
 Fritillaria tubiformisCrocedomini, un nome misterioso che ricorda riti arcaici dei popoli primitivi, come dei Romani, per assicurarsi un viaggio senza pericoli.
Costituì un’importante via di comunicazione e proprio in quel luogo fu messa una croce, che diede appunto il nome al transito. La croce è ancora lì, rugginosa, posta su di un pilastrino.

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Trekking sulle Pale di San Martino

PICCOLI PASSI TRA SUPERBE CATTEDRALI

Il trekking di quest’anno, per l’esattezza il sedicesimo, muove i suoi passi  tra le Dolomiti, nel cuore del Parco Paveveggio-Pale di S. Martino. Il toponimo Pala deriva dal nome che veniva utilizzato localmente per indicare i pendii erbosi situati alla base delle superbe montagne. 
Rifugio PradidaliSolo passi… le auto vengono per tre giorni completamente dimenticate … ci si sposta unicamente a piedi in un territorio affascinante.
Dimenticati i mezzi motorizzati in Val Canali, il passo s’immette subito nell’inconfondibile scenario dei Monti Pallidi, che emergono improvvisi con le loro pareti strapiombanti da prati smeraldini, oppure giocano a far cucù tra i fitti rami delle conifere, chiari in un cielo completamente terso.

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Ricordando Bianca

Nel 'castello' dell'acqua ricordando Bianca

Domenica 19 ottobre segna una data speciale: tanti amici camminano insieme per ricordare Bianca. E sono proprio tanti, più di settanta. Niente di strano, lei se l’è meritato!
Bianca era una persona speciale, piena di voglia di vivere, con una grande passione per la montagna. Questo suo amore l’aveva espresso lavorando prima per il CAI di Bassano del Grappa ed in seguito per quello di Fiume. Così i soci delle due sezioni si trovano insieme a percorrere il sentiero che conduce ai Castelloni di S. Marco.

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La vena del Gesso

Il gesso, questo sconosciuto

1 VENA DEL GESSOIn aprile una meta insolita svela i suoi segreti: la Vena del Gesso.
Si trova in Romagna e costituisce l’unica formazione geologica gessosa esistente in Europa. Il minerale è presente nelle rocce sedimentarie in continuità da Bologna a Pesaro, ma emerge in modo appariscente come un bastion
e roccioso, lungo circa 25 chilometri, nel Parco Naturale della Vena del Gesso tra Imola e Faenza.

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