E’ una giornata voluta dal Comitato Scientifico Centrale del CAI ed organizzata dagli operatori naturalistici e culturali in collaborazione con le varie sezioni di appartenenza. Questa giornata è strutturata in modo tale che, oltre alla solita e fondamentale passeggiata in montagna, sia possibile osservare e conoscere i vari aspetti naturalistici che il luogo visitato ci offre.

All’interno di questa gita sezionale, infatti, ci saranno persone appositamente formate dal Comitato Scientifico Centrale che faranno osservare e spiegheranno gli aspetti naturalistici che troppo spesso non sappiamo cogliere e gustare. Sarà quindi una giornata improntata al passo tranquillo, alla disponibilità del conoscere, all’osservazione, alla curiosità di scoprire quello che ci sta attorno. L’Operatore Naturalistico Culturale (ONC) è un socio CAI appassionato, disposto a lavorare all’interno della propria sezione e non solo, che accede a corsi specifici di formazione organizzati dal Comitato Scientifico Centrale. L’OnC è quindi una figura che all’interno dell’organigramma del CAI funge da prezioso raccordo tra i soci e la natura che avviciniamo nelle escursioni, in modo che questa ed i suoi meravigliosi segreti, siano messi in risalto come dovrebbe sempre succedere quando si frequenta l’ambiente montano.
Dopo aver raggiunto in autobus il Lago Negro (m 1506), poco oltre Cortina lungo la “Strada d’Alemagna”, si sale lungo una strada forestale che, attraversando il bosco di conifere di Rufiedo, conduce alla Val di Gotres. Si prosegue lungo la valle con il bosco di abete rosso che cede progressivamente spazio al larice ed al cirmolo fino a raggiungere forcella Lerosa (m 2020), ormai oltre il limite della vegetazione forestale.
I pascoli di Lerosa rappresentarono, durante la Grane Guerra, l’immediata retrovia delle prime linee Austro-ungariche della Croda de R’Ancona e le postazioni di artiglieria sono ancora ben identificabili cosi come la rete di sentieri lungo le quali avvenivano gli spostamenti di truppe e dei rifornimenti. Regno delle marmotte e dell’aquila, questi pascoli ospitano vere e proprie rarità botaniche quali il semprevivo delle Dolomiti o l’orchidea nana delle Alpi. non per niente siamo nel cuore del Parco naturale delle Dolomiti di Ampezzo.
Dopo la sosta e l’esplorazione di un ambiente di così elevato pregio naturalistico, scenderemo per una facile mulattiera a Malga Ra Stua (m 1668), nei pressi della quale si rinviene uno dei rari affioramenti di rosso ammonitico presente nelle Dolomiti. Da qui, prima in piano e poi in leggera salita, raggiungeremo e visiteremo le posizioni di prima linea di Son Pouses (m 1832) che tanto efficacemente hanno impedito ai nostri alpini di sfondare in direzione della Val di Landro e della Val Pusteria. Scenderemo poi seguendo il Ru dei Cavai fino a raggiungere nuovamente la Statale di Alemagna al tornante di Sant’uberto, subito sotto il dosso da cui, fin dal medio evo, il castello di Botestagno ha controllato il transito lungo la valle del Boite.
Note:

P.S. La gita è valida per il concorso fotografico: Un click con il Gruppo Naturalistico
Visitate il nostro sito: www.grupponaturalisticodalsasso.it

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