Alti Tauri

NEL PARCO DI SUA MAESTA’ “GLOSSGLOCKNER”

 

Sono trascorsi 120 anni dal giorno in cui il CAB cominciò a muovere i primi passi sulle montagne. Per cui sono state pensate una serie di rievocazioni  per celebrare l’anniversario. Tra queste anche il wek end estivo del gruppo naturalistico con la visita al parco degli Alti Tauri.

Un parco curatissimo, quasi un giardino, dove i proprietari dei terreni ricevono delle sovvenzioni per falciare ad anni alterni ogni più piccolo lembo di prato. E’ il primo ed il più esteso parco nazionale austriaco e racchiude nel suo territorio 300 cime al di sopra dei 3000 metri, su cui domina sua “maestà” il Grossglockner, la vetta più alta dell’Austria.

Tanti ghiacciai quindi e, per il loro costante ritiro, acque e cascate ovunque. Le più imponenti sono le cascate di Krimml, che con tre fragorosi balzi superano un dislivello di 380 metri. Una stradina sterrata, lustra per il quotidiano servizio di manutenzione, corre parallela alle cascate ed accompagna il turista in quello che viene definito "il più grande e maestoso spettacolo naturale del Salisburghese”. Qua e là, nei punti più spettacolari, diverse piazzole panoramiche permettono l’ avvicinamento ai poderosi salti, anche se spesso ciò comporta delle docce gratuite. Ma lo spettacolo più imponente lo produce il sole, che filtra le molteplici goccioline sospese nell’aria trasformandole in appariscenti arcobaleni. E così beati dalla musica e dalle immagini, si sale fino al punto dove le acque si calmano e scorrono tra i verdi pascoli abitati da mandrie di mucche. In questa oasi idilliaca non manca il rifugio per un momento di ristoro prima di affrontare il piacevole cammino a ritroso. Di nuovo ci s’immerge  nello spettacolo spumeggiante delle cascate fino ad arrivare dove l’acqua si cheta dando origine al Salzach, il torrente che rinfresca la valle dei Tauri, prima di congiungersi all’Inn.

Il giorno dopo i componenti del gruppo naturalistico sono pronti al grande spettacolo del Grossglokner. Il gigante si mostra in tutta la sua imponenza già dal passo, troneggiando tra le vette. Ma si comprende tutta la sua bellezza nel percorso a piedi, che prende il via dall’ Alpenvereinshaus.  

Ben presto si raggiunge la valletta, in cui le acque di scioglimento del ghiacciaio sono raccolte in piccoli bacini, spesso torbidi per la gran quantità di sabbia trasportata. Quindi si sale verso la forcella, dove è d’obbligo una sosta per osservare il regno dei ghiacci. Ora si scende zigzagando fino alla caratteristica passerella sospesa tra le acque tumultuose del torrente. Più avanti lo sguardo spazia in un panorama irreale: fiumi luccicanti scorrono tortuosi in suoli sabbiosi. Passo dopo passo ecco apparire la lunga lingua terminale del ghiacciaio Pasterze purtroppo in evidente ritiro. L’avvicinamento si compie in terreno malfermo in un paesaggio malinconico. Pertanto anche ai più volonterosi non rimane che salire al centro visitatori.

Molto più appagante il percorso naturalistico-didattico Gamsbruberweg. Dapprima si attraversano le antiche miniere, ora divenute attrazione turistica; in esse viene messa in scena l’anima mistica e leggendaria della montagna.  Tra l’una e l’altra si possono godere scorci sulle cime innevate di una bellezza sconvolgente. All’uscita il sole accecante per un attimo toglie la vista. Però scrutando bene si può  scorgere, piccolo piccolo sulla cresta, il rifugio per il grande balzo alla vetta del Grossglockner, scoprire la fioritura tipica della montagna, tra cui cespi e cespi di stelle alpine. Purtroppo non resta che tornare sui propri passi fermandosi ad osservare una famigliola di marmotte, mamma e tre cuccioli, che si godono il sole incuranti di essere osservati. A pomeriggio inoltrato si rivolge un saluto di commiato al re del Parco dal rifugio Franz Josef, così chiamato in onore dell’imperatore, che giunse proprio in questo punto.

La terza mattina, sgombra di nubi, vede il gruppo nella valle di Grumel. È una valle tranquilla rilassante, dove veramente si può fare attività naturalistica. Non solo flora, ma è di turno la fauna. Dotati di binocoli si scruta la montagna per scorgere l’aquilotto sicuro nel suo inavvicinabile nido, dove aspetta la mamma con il cibo. Più avanti ecco due aquile percorrere sentieri azzurri noti solo a loro, mentre un riflesso arancione fa capire che il cielo è abitato anche da una coppia di gipeti. Ancora tra i verdi pascoli d’alta quota bruca un camoscio dal mantello di un inconsueto color miele: è la razza tipica della valle. Ed ancora il torrente accompagna il cammino, addirittura scorre sotto ponti di neve pressata, residuo delle valanghe primaverili. Braualm accoglie gli escursionisti, che hanno appena osservato un’altra famigliola, questa volta di camosci, tranquilli nel loro rifugio. Non si può tralasciare neppure di visitare una cascata più avanti nella valle.

A sera i nostri eroi rientrano come sempre nel paesino di Fusch, anch’esso attraversato dal suo allegro torrente.

Quindi un wek end all’insegna dell’acqua, che generosa irriga questa terra verdissima. Ed è ancora l’acqua la protagonista della quarta giornata. Ha  cambiato addirittura stato, ora si presenta sotto forma di ghiaccio. È quello contenuto nelle gigantesche grotte Eisriesenwelt a Werfen, le più estese del pianeta. Solo a raggiungerle è quasi un’impresa! Si trovano nascoste lassù nella montagna; per cui l’avvicinamento avviene dapprima a piedi attraverso anche una suggestiva galleria, quindi in funivia ed infine per un cammino intagliato nella roccia.

Bisogna pure guadagnarsi tanta bellezza!

Infatti all’ingresso si rimane a bocca aperta. Nel buio risaltano le bizzarre ed affascinanti creazioni  glaciali di Madre natura, illuminate sapientemente dalle torce delle guide. E noi piccoli visitatori increduli procediamo, dotati di lampada a carburo, per non rovinare il microclima, salendo i 700 gradini ed altrettanti scendendone, infilandoci nel tunnel di ghiaccio, sfiorando pareti vitree antiche di 5000 anni. In questo viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, le emozioni si susseguono, si accavallano, si rincorrono; si pensa al lavoro di fine cesello compiuto dall’acqua e dal freddo nei millenni per forgiare stalattiti, canne d’organo, colonne, pertugi; il tutto gelosamente tenuto nascosto nel ventre della terra, fino al giorno in cui la curiosità umana non le scoprì verso la fine del 1800. Dopo un viaggio della durata di più di un’ora, un piccolo percorso rispetto alla totalità di questo regno di rocce e ghiacci della lunghezza di 42 chilometri, si riguadagna la luce ed il tepore del sole; l’astro, fugate le nebbie mattutine, nuovamente illumina la valle dominata dall’imponente fortezza di Werfen

Antonietta 

Calendario eventi

Marzo 2024
L M M G V S D
26 27 28 29 1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31

Lista eventi mese corrente

Nessun evento

Tipologie di Dati raccolti

Fra i Dati Personali raccolti da questa Applicazione, in modo autonomo o tramite terze parti, ci sono: Cookie, Dati di utilizzo. Solo per eventuali motivi statistici

Altri Dati Personali raccolti potrebbero essere indicati in altre sezioni di questa privacy policy o mediante testi informativi visualizzati contestualmente alla raccolta dei Dati stessi. (iscrizione, mailing ecc.)
I Dati Personali saranno immessi volntariamente solo in caso di iscrizione.
L’eventuale utilizzo di Cookie - o di altri strumenti di tracciamento - da parte di questa Applicazione o dei titolari dei servizi terzi utilizzati da questa Applicazione, ove non diversamente precisato, ha la finalità di identificare l’Utente e registrare le relative preferenze per finalità strettamente legate all'erogazione del servizio richiesto dall’Utente.

L'Utente si assume la responsabilità dei Dati Personali di terzi pubblicati o condivisi mediante questa Applicazione e garantisce di avere il diritto di comunicarli o diffonderli, liberando il Titolare da qualsiasi responsabilità verso terzi.

Una volta cancellata l'iscizione al sito verranno contestualmente cancellati tutti i dati i dati immessi urante l'iscrizione stessa.