La Regina di Maggio
Maggio vede il gruppo naturalistico conquistare la vetta del Monte Summano per un percorso poco frequentato, ossia il sentiero dei Gerolimini.
Si tratta di un monte isolato, dal caratteristico profilo a cono con due punte, visibile con facilità dalla pianura. Ed isolato rimase anche durante le glaciazioni, tanto da costituire il rifugio di molte specie vegetali, come numerose orchidee ed altri endemismi .
Il tratto più spettacolare dell’escursione è proprio quello che va dall’edificio religioso di Santa Maria del Summano alla vetta, caratterizzata da uno strano Cristo crocefisso benedicente. In questa parte del pendio il sentiero ha lasciato l’ombra ristoratrice del bosco e serpeggia al sole tra prati abbondantemente fioriti.
L’esemplare più vistoso è la peonia, che si presenta in tutti i possibili stadi della fioritura.
Appartenente alla famiglia delle Ranuncolaceae, è originaria delle regioni asiatiche. Paeonia officinalis è il suo nome scientifico ad indicare le sue proprietà farmaceutiche. Come tante altre piante, è tossica, ma usata nelle giuste dosi costituisce un discreto sedativo nei disturbi nervosi ed un calmante contro la tosse insistente.
Però questo fiore maestoso ha origini molto remote. Già gli antichi Greci credevano avesse proprietà curative. Il suo nome potrebbe derivare da “paionia”, che significa soccorritore. Secondo altri invece da “Peon”, ossia il medico delle divinità greche, che curò Plutone da una ferita con le radici di peonia.
Una varietà di peonia è presente nei giardini cinesi da oltre duemila anni. Era ed è chiamata la regina dei fiori. Secondo la leggenda l’appellativo fu da lei faticosamente conquistato. Si narra infatti che una dispotica imperatrice cinese di nome Wu Tutian chiedesse ai fiori del suo giardino di fiorire contemporaneamente. Tutti obbedirono tranne la peonia. L’imperatrice infuriata estirpò la pianta dal suo giardino e la trapiantò in pieno inverno sulle alte montagne innevate, pensando morisse. Ma la peonia non solo non morì, ma a primavera fiorì più rigogliosa di prima. All’imperatrice non rimase altro che accettarne la superiorità e ripiantarla nuovamente nel suo giardino.
Inoltre i Cinesi le attribuiscono origini divine: in alcuni padiglioni della riserva naturale delle “ Montagne dei “Diecimilafiori” sono affrescate varie scene sulla sua nascita, frutto dell’unione tra un contadino ed una dea, che gliene regalò una prima di tornare nella volta celeste.
Leggende a parte, fin da mille anni prima di Cristo l’imperatore cinese stesso protesse questo fiore e pagava generosamente le varietà più belle, favorendo il lavoro d’incrocio e di selezione di generazioni di ibridatori. Era privilegio solo della famiglia imperiale e di qualche nobile mandarino poterla coltivare nel suo giardino.
Oggi tutti possono godere della fioritura di molteplici varietà di peonie nel proprio giardino.
Tutte però derivano dalla peonia selvatica, l’appariscente fiore formato da cinque oppure otto petali rosso brillante, che proteggono una raggiera di stami gialli, dove spesso si possono vedere gli insetti impollinatori.
Nelle nostre montagne fiorisce tra maggio e giugno, ossia quando canta il cuculo, pertanto in alcune località è chiamata “fior di cuculo”.
Quindi nell’escursione alla vetta del Summano gli amanti dei fiori e della fotografia possono provare il piacere di immortalare il vistoso fiore, che apre la sua corolla al sole.